La scelta dell’esercente quando si acquista un velivolo in multiproprietà, indipendentemente dal numero di soci, è di fondamentale importanza.
Un errore classico, da evitare, è quello di intestare l’aeromobile ad un singolo socio, proprietario di una quota di minoranza.
Il fenomeno che potrebbe verificarsi è che l’intestatario si comporti come socio di maggioranza, imponendo le proprie scelte e limitando di fatto i diritti degli altri soci (es. l’intestatario, pur socio di minoranza, potrebbe minacciare di non firmare il passaggio di una quota presso il registro aeronautico in seguito ad una compravendita, rendendola di fatto nulla oppure semplicemente decidere che un socio non possa recarsi all’estero con il velivolo).
La scelta migliore come vedremo è quella di costituire una associazione no profit per i velivoli sportivi o una società per aerei di aviazione business, redigendo un regolamento di utilizzo tramite un vero e proprio contratto tra i soci che preveda ogni singola operazione per la gestione.
Vi elenco un serie di consigli pratici per la gestione in multiproprietà di un velivolo
1. Accordo scritto tra i soci
Redigere un contratto dettagliato tra i quattro proprietari è fondamentale, ad ognuno deve essere consegnata una copia controfirmata da tutti. Dovrebbe includere:
Quote di proprietà (ad esempio 25% ciascuno, salvo accordi diversi, ma meglio evitare suddivisioni irregolari, tipo due quote al 30%, una al 20% e una al 10% per problematiche nella decisione di scelte future).
Diritti d’uso e priorità di prenotazione (es. turni settimanali, sistema di prenotazione online).
Obblighi economici: ripartizione chiara dei costi fissi (hangaraggio, assicurazione, manutenzione programmata, tasse) e variabili (carburante, manutenzione straordinaria, danni imputabili all’uso).
Regole di uscita e subentro: come un socio può vendere la sua quota e con che diritto di prelazione per gli altri.
Una consuetudine in ambito aeronautico è quella di ripartire i costi fissi in parti uguali pro quota, mentre i costi variabili vanno suddivisi in base all’utilizzo. Esistono applicazioni informatiche per una facile tenuta dei conti.
Gestione dei conflitti: prevedere una procedura di mediazione o un arbitro di riferimento.
2. Sistema di prenotazione trasparente
Per evitare conflitti sull’uso meglio usare un calendario condiviso online (Google Calendar, o piattaforme dedicate come Flightnet, AircraftClubs).
Stabilire limiti di prenotazione anticipata (es. massimo 2 weekend prenotabili in anticipo per socio).
Definire periodi di rotazione per ferie o eventi speciali (es. un turno rotativo mensile per la priorità estiva).
3. Contabilità chiara e condivisa
E’ molto importante aprire un conto bancario dedicato al velivolo e nominare un tesoriere o un responsabile amministrativo tra i soci, ho visto proprietari di aeromobili addebitare i costi bancari del proprio conto personale ai soci di un velivolo. Ogni socio avrà diritto a ricevere un estratto conto mensile.
Si può prevedere di usare un foglio Excel o un gestionale condiviso per monitorare entrate, uscite e ore volate da ciascun socio, così come è preferibile prevedere dei piani di spesa preventivi e consuntivi a inizio e fine anno.
Suddividere le spese in:
1) Fisse annuali (assicurazione, hangar, ARC, aggiornamento database avionica, tasse)
2) Variabili (carburante, manutenzione straordinaria, aggiornamenti)
Le prime, come abbiamo detto, vanno suddivise in parti uguali pro quota, le seconde in base all’utilizzo di ogni singolo socio.
4. Gestione tecnica e manutenzione
Nominare un referente tecnico tra i soci, possibilmente quello con più esperienza aeronautica o meccanica e stabilire un piano di manutenzione condiviso e rispettare rigorosamente i cicli (ore, scadenze temporali).
Registrare ogni volo e intervento su un logbook condiviso (cartaceo o digitale).
Concordare procedure standard di utilizzo (checklist, limiti operativi, cura dell’aereo dopo l’uso).
5. Assicurazione e responsabilità
Assicurazione completa (RC + kasko), intestata al gruppo o a una società creata ad hoc.
Chiarire le responsabilità individuali: in caso di danno causato da negligenza, valutare se il costo sia a carico del singolo o ripartito, così come deve essere gestita la franchigia.
Fa capo ad ogni singolo socio prevedere un’eventuale polizza individuale pilota per responsabilità personale.
6. Forma giuridica
Valutare se mantenere la cointestazione privata, più semplice ma meno flessibile, tramite un’associazione no profit, oppure costituire una società di comodo (es. srl) che possieda il velivolo, semplificando contabilità, assicurazioni e successioni di quote.
7. Comunicazione e armonia
Tenere riunioni periodiche (anche informali) per aggiornamenti tecnici, economici e organizzativi.
Mantenere trasparenza totale su voli, costi e manutenzioni rendicontando ogni singola spesa e condividendo tutte le fatture a carico dell’associazione o della società.
Usare un gruppo WhatsApp o Telegram per comunicazioni rapide tra i soci.
8. Pianificazione a lungo termine
Creare un fondo di riserva per manutenzioni importanti o sostituzioni future (es. motore o avionica).
Potrebbe anche essere utile definire strategie di rinnovo: dopo quanti anni o ore valutare la vendita o sostituzione del velivolo.
9. Valore del velivolo
E’ anche opportuno stimare, almeno una volta all’anno e di comune accordo, il valore del velivolo, in modo da facilitare il socio che intenda cedere la propria quota. In caso di forte disaccordo tra i soci potrebbe rendersi necessario consultare un perito per avere una valutazione indipendente e professionale.
Infine è utile evidenziare che esistono società specializzate in tutta Europa che con un budget di circa 5/6 mila euro si occupano di gestire tutta l’amministrazione economica e tecnica di un velivolo.